La teoria classica definisce una trendline quella linea tracciata da sinistra verso destra, che in trend al rialzo unisce  minimi ascendenti.
Viceversa , la trendline ribassista , quella che unisce in un trend al ribasso i massimi discendenti.
Le parallelle a queste linee che determinano il lato opposto del canale rispetto alla trendline, canale all'interno del quale si muove il prezzo, sono chiamate returnlines.

Se per tracciare un trendlines,   occorrono due punti , per confermarla ne occorrono tre.

Inutile dire che più una trendline è stata testata (toccata dal grafico e sentita come livello di rimbalzo), più affidabile diventa, così come è più affidabile quella che si è mantenuta in uno spazio temporale più ampio. 

Una volta individuato il trend , si applica il principio cardine di analisi tecnica,(di  Dow )che consiste nel seguire iltrend che è destinato a continuare fino a che non interverranno segnali d'inversione.
Primo segnale d'inversione può appunto essere la perforazione "qualificata" della trendline che conteneva l'indice all'interno del trend individuato.

Altre teorie più moderne , quale quella di De Mark , prevedono altre metodologie per tracciare delle trendlines di brevissimo periodo , ma non è questa la sede adatta per approfondirne lo studio.
Posso soltanto dire a titolo conoscitivo ,  che De Mark dà molta importanza ai movimenti più recenti , tracciando linee di tendenza da destra verso sinistra che incontrano dei punti particolari fatti dal prezzo (gli ultimi due pivot point).

La linea così tracciata che fa da resistenza di brevissimo  viene da lui definita Supply Line, linea dove si concentra l'offerta.
La linea che fa da supporto viene definita Demand Line.

Nicola Pistoresi
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