23 settembre
2005
2.110 punti ore
08,50 Panico
ed euforia, mali da curare.
Quando a guidare non è la logica e la
strategia, ma l'euforia dopo tre anni di rialzi, quando sono in
atto su alcuni settori patterns di top di tendenza (rising wedge), a mio parere,
quelli che devono avere dei timori non sono i nuovi operatori
"short", ma quelli che fidano in un rialzo
interminabile.
Vi ricordate nel febbraio 2000 quando
molte le banche d'investimento davano target price da capogiro ai
titoli tecnologici?
Vi ricordate l'Abn ambro olandese che
a fine febbraio 2000 dette target price di tiscali a 150
euro?
E quando i primi di ottobre 2002
viceversa davano prospettive ribassiste poco prima che iniziasse
il moto rialzista che stiamo ancora vivendo?
Euforia e panico. Due motori senza i
quali la "slot machine" non potrebbe far cassa.
Ecco forse perchè spesso assistiamo
ad eccessi che sembrano creati appositamente.
Eccessi colposi?
Inutile indagare su questo e
sulle ragioni , l'importante è sapere l'effetto che queste
indicazioni producono in quei momenti sulla massa di operatori che
dal 1999/2000 opera in gran parte premendo nello stesso istante da
tastiera.
Ecco perchè sostengo che dal 2000 i
mercati abbiano cambiato volto.
Siano più pericolosi, più
specialistici e con regole diverse rispetto a quelle che
funzionavano prima dell'avvento del computer.
Ecco perchè l'analisi tecnica sta
divenendo un "pilastro" imprescindibile.
L'analisi tecnica è il Vostro pilota
automatico per stare fuori dal gregge ceco spinto verso la
rupe.
Ecco quindi l'importanza dei segnali
"contrarian" così seguiti dagli operatori americani
(fare l'inverso rispetto a quello che fa la massa).
Ecco perchè spesso io vi ripeto che
il trader non dovrebbe sapere i rumors e soprattutto le
notizie.
Notizie che potrebbero condizionare
senz'altro la pura operatività che fa leva soltanto sui segnali
grafici.
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Il difficile è dominare la parte del
super-io che ama il rischio e poco la strategia costante.
L'io che si fa prendere dalla rabbia,
dal panico e dall'euforia.
L'io, saccente, arrogante e avido.
L'analisi tecnica ci insegna anche
questo.
E chissà che abituarsi a dominare
queste componenti negative, alla lunga, non paghi anche in altri
settori.
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Molti lettori mi chiedono analisi su
nuovo mercato.
Come mai Lei parla solo di tiscali?
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Vorrei che trovaste da voi la
risposta, senza stare a scomodare Dow ed Elliot che forgiarono le
loro armi di analisi tecnica su studi fatti soltanto su
indici più rappresentativi .
Provate ad ipotizzare che su un titolo
operino soltanto 100 persone anzichè centinaia di migliaia.
Immaginate che su questo titolo venga
data in un giorno prima una notizia positiva, poi la smentita, o
ancora peggio un "rumors" di bancarotta.
Se non vi fossero le chiusure per
eccesso vedreste da 1 il titolo schizzare a 100 poi di colpo
andare a 0,1 .
Questo per dire che per fare trading
"sicuro", per applicare e leggere bene i segnali tecnici
non si può operare su titoli che scambiano poco.
Che hanno un flottante inconsistente.
Si rischia di essere oggetto proprio
di quei due fattori che l'analisi tecnica cerca di
sconfiggere(panico , euforia).
A questi due io personalmente aggiungo
la noia.
Sono titoli che fuori da "rumors",
stanno per settimane praticamente fermi.
Poi di colpo chiusura per eccessi.
Che gusto c'è ad averli in
portafoglio.
Meno rischioso giocare alla roulette.
Il limite lo dovete stabilire Voi.
Tiscali scambia dai 5 ai 35 milioni di
azioni al giorno.
Datamat scambia 50.000-100.000 azioni
al giorno.
Acotel scambia 1000 azioni al giorno.
Su questi titoli non vi può essere
alcuna strategia operativa.
C'è solo da aspettare un buon
breakout su tecnologia (sul nostro indice nasdaq in altre parole),
e investire su tutti i titoli qualcosa, sperando su eccessi di
rialzo.
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Questa è la mia opinione tecnica che
niente intende togliere ai buoni piani industriali di alcune
società , fra queste proprio datamat che credo operi nei sofware
e che gode di mia stima grafica.
Io la comprai nel dicembre 2004 a 6
euro circa perchè mi piaceva il grafico e la tendenza, senza
prefiggermi di fare su essa del trading.
Paradossalmente un'investimento da
cassettista.
Adesso 9,50/9,60 euro senza oscillare
da due mesi, con circa 80.000/100.000 azioni scambiate al
giorno.
Ho venduto tutto dopo lo stop loss che
mi ero posto sotto 9,30 (base candela rialzista del 30 maggio
2005). Stop preso con il breakdown del 7 luglio, quando intraday
il titolo preso dal panico toccò, mi sembra 9,10 euro.
Per chi ha ancora in portafoglio il titolo porrei proprio questo
livello (la base dell'hammer del 7 luglio ) , come livello di
allerta prima di probabili ribassi .
9,10 euro base di un hammer dove
probabilmente una notizia negativa poi è stata smentita nel
giorno 7 luglio 2005.
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Grazie delle mails sempre in aumento.
Buon fine settimana
Nicola Pistoresi
Analista tecnico per Traderonline.it
e-mail : mail@traderonline.it
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