Se era ragionevolmente ipotizzabile a metà aprile un "rally" sul break out
sulla storica resistenza statica 1.420 punti che aveva respinto
ripetutamente a distanza di mesi i tentativi rialzisti, adesso il quadro
è leggermente più complesso.
Era un moto ben impostato, già visibile a fine marzo, con quei
pullbacks sopra di quella figura triangolare intorno ai 1.340/1.350 punti.
I nostri targets 1.570, poi 1.605, poi 1.620/1.640,
sarebbero stati i livelli di potenziali rimbalzi tecnici in luglio e
agosto, se l'indice non avesse il 7 luglio confermato , con la fuoriuscita
al rialzo dal trading range 1.598/1.685 e con il gap up su 1.640 punti, la
fuoriuscita definitiva dal canale discendente.
Intorno a 1.640 punti era da attendere una fase distributiva e il
trading range di giugno tra 1.597 punti e 1.685 poteva essere la
rappresentazione grafica di essa.
Avere alleggerito sui massimi del 19/20
giugno non è stata una scelta irrazionale.
L'evento imprevedibile è stato che sopra tale resistenza l'indice è
uscito in gap up l'altra settimana.
La fase adesso si fa più complessa, perchè se sotto 1.620/1.640 punti
erano da attendere ritracciamenti e tests sulle resistenze rotte al
rialzo in maggio, adesso dal 2 luglio la situazione, fino a nuovo
e diverso quadro tecnico, è cambiata.
Il gap che ancora è aperto non a caso casca su 1.641 punti.
Situazione complessa, perchè se da una parte abbiamo un indice che
in tre mesi ha fatto circa il 40% (da 1.250 a 1.760 punti), dall'altra
abbiamo un gap up sopra una forte resistenza dinamica che pone adesso
l'indice al di fuori del canale discendente di medio/lungo periodo.
Indipendentemente dai grafici , la massa degli analisti finanziari
americani sta dicendo che gli indici hanno corso troppo , che i p/e
segnalano sopravalutazioni di tipo fondamentale, che la ripresa prevista per il secondo semestre
pare già scontata da questi tre
mesi di rialzo.
Io invito nuovamente leggere soltanto i grafici che come sappiamo incorporano tutto.
Gli indici americani hanno corso tanto, ma sulla resistenza ( e su una
resistenza non da poco) il nasdaq composite che raccoglie oltre 5000
titoli tecnologici ha fatto un salto verso l'alto, quello che in gergo
viene chiamato "breakaway gap up".
La forza del gap è stata poi accompagnata da tre marubozu rialzisti (candele
senza shadows che indicano salita continua dall'apertura alla chiusura
della seduta), il 2, il 7 e l'8 luglio.
Attenderei la fine della fase ribassista in atto che ha raggiunto ( più o meno)
il target rialzista del range sottostante su 1.760 punti e che adesso fisiologicamente
sta ritracciando in zona "psicologica" 1.700 punti.
Se l'indice consolidasse qualche settimana in andamento orizzontale sopra 1.640 punti sarebbe
davvero il presupposto di un nuovo e duraturo rally.
Se l'indice dovesse fermarsi in zona 1.685/1.700 e ripartire al rialzo
subito, sarebbero da valutare soprattutto i volumi, ma probabilmente
sarebbe una falsa partenza .
Se l'indice dovesse negare entrambi le ipotesi prospettate e fisiologiche,
lo vedremmo presto sotto 1.598, magari formando un testa e spalle con
neckline 1.598, ma è questa adesso eccezione ad
una fase rialzista iniziata in marzo 2003 e che adesso appare ulteriormente
confermata.
Buon fine settimana.
Nicola Pistoresi - Analista
tecnico per traderonline.it
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