29 luglio 
2003 Nasdaq comp.   
Ore 19,45 
1.733 punti 

Strategia in trading range


Il livello tecnico 1.730/1.735 trova molti investitori pronti ad operare e la forza spesa in questa fascia tecnica, trova anche oggi una barriera che  continua a porre duro freno per ulteriori rialzi del maggiore indice rappresentativo del mondo  per operatività di breve periodo sui mercati azionari.

Le formazioni ribassiste "di più ampio respiro", monitorate e individuate il 14-15-16 luglio (shooting line - bearish engulfing ) , non vanno  dimenticate e segnano un'ampia fascia di  resistenze tecniche determinate da returnline di breve e di  medio periodo poco sopra gli attuali livelli tra 1.740 e 1.780 punti.

Si comprende quindi coloro che hanno alleggerito posizioni al rialzo venerdì scorso 25 luglio e lo fanno ancora , in attesa di nuovi segnali.

Sulle resistenze  chi entra al rialzo  scommette  contro il mercato ,questa è una realtà.

Chi alleggerisce le posizioni azionarie sulle resistenze, pur correndo il rischio di un gap up, di un break out, opera con una logica sistematica, con una  strategia .Non è poco. 

Una strategia di azione:la base . 

Che poi questa non sia  condivisa, appartiene alla normalità, e soprattutto ad una fase successiva di revisione , correzione e critica.

La strategia rimane pur sempre la base  per ogni tipologia di operazione.

Un piano di azione, una logica che lega un errore ad un azione successiva che ne prenda atto.

Un modus operandi, che permette di leggere e avere una "visione" attraverso segnali grafici , letture di volumi, figure, segnali che appaiono  banali alla massa, segnali che vanno bene sia per  un grafico su azionario, valuta, oro,brent,bond , su ogni tipo di grafico.

E' questo il bello della analisi tecnica. Un pilota automatico che guida nella nebbia.

Primo "bagaglio" per un operatore nei mercati finanziari.

Alcuni autori di testi in materia,  continuano a porre in evidenza la contrapposizione tra analisi quantistica , analisi  fondamentale e analisi tecnica.

E' come mettere in contrapposizione , a confronto, colui che conosce i venti, colui che conosce i mari e colui che legge i segnali inviati dai satelliti meteo.

Aumentano così gli analisti tecnici ( i puri lettori in grado di poter interpretare   segnali rappresentati su un grafico).

Dati certi confermano che in  questi ultimi anni stanno diventando analisti tecnici coloro che hanno avuto/hanno  esperienza di tipo " fondamentale" all'interno di società finanziarie o banche d'investimento.

Molti noti illustri economisti  che masticano analisi quantistica, stanno prendendo atto che se il mercato fosse sempre lo stesso le teorie quantistiche sarebbero perfette.

La verità è che la realtà quotidiana ,  l'imponderabile, mina alla base ogni tipo di analisi e previsione, soprattutto le analisi quantistiche.

Gli operatori cambiano , e soprattutto gli strumenti degli ultimi trent'anni sono cambiati.

Occorre prendere atto di questo.

Se non fa la differenza , pesa.

Quando mai migliaia di investitori italiani si sarebbero sognati , tutti , nel medesimo istante, con un tasto , di poter entrare short su una società?

Adesso si può fare e questo disorienta i vecchi operatori, stimola i giovani traders, porta le banche a cambiare tipo di operatività.
Non è forse vero?

Dopo la forte onda ribassista  di questi ultimi tre anni, il mercato sta cambiando/ha cambiato sembianze.

Adesso siamo tutti "alle corde" e non soltanto gli investitori/traders fai da te.

La bolla sull'azionario, gonfiata in eccesso nel febbraio 2000, per non fare danni ne ha create altre in altri settori, dove per destinazione in passato è avvenuto travaso fisiologico.

Bolle che non è detto che siano meno dannose perchè graficamente meno appariscenti.

Piccole , grandi bolle che ai primi segnali di "ripresa", saranno ,speriamo, sgonfiate piano prima che scoppino da sè prima della "ripresa" stessa.

L'economia si sorregge su speranze di tagli fiscali, su manovre di politica monetaria ormai "all'osso", su una bolla immobiliare, su un'altra ancora peggiore:quella obbligazionaria,  e su una fiducia che fino a ieri ancora reggeva e adesso anch'essa , pare, dopo il dato di oggi, in calo. 

Occorre più che mai essere "mobili" come già cominciano ad esserlo anche i grandi fondi americani , chiamati tartarughe, per la lentezza dell'operatività e per l'ottica di lungo periodo.

Soprattutto occorre essere "mobili" nelle fasi di lungo trading range come l'attuale (è iniziato a metà giuno 2003).

Gli indicatori di momentum funzionano molto bene in queste fasi. 
Una volta individuato il settore che guida le oscillazioni forti all'interno del periodo "orizzontale" di oscillazione occorre dare maggiore peso agli oscillatori di momentum.
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Molti lettori ci chiedono quali siano i migliori  oscillatori , e come si devono leggere le divergenze .

Se avete l'opportunità, caricate il grafico del nasdaq periodo giugno/luglio 2003.

Mettete sotto l'rsi, il più usato oscillatore di momentum.

Potete notare che il picco di ipercomprato del 6 giugno su 1.684 punti nasdaq ha toccato il valore 76.

Il picco successivo di ipercomprato , su 1.776 punti nasdaq del 14 luglio, ha invece toccato il massimo rsi su 71.

Questo cosa vuol dire.

Vuol dire che mentre l'indice è ancora salito facendo nuovi massimi, l'indicatore rsi ha effettuato un picco più basso (cosiddetta divergenza), ha iniziato a correggere mentre invece il grafico saliva. 

La forza del  moto rialzista nelle prime due settimane di luglio ha dato segnali di momentum in divergenza con i nuovi massimi dell'indice.

Questo ha dato sicurezza agli shortisti che hanno messo in atto una loro precisa strategia su basi tecniche il 14-15-16 luglio sopra 1.750 punti  senza  dare alcun peso ai dati microeconomici diffusi in quei giorni che su molte società non sono stati così poi deludenti.

Per quanto riguarda i "migliori" oscillatori , la cosa è soggettiva, e soltanto l'esperienza personale , potrà darvi  risposta.

Se amate mettere più di tre indicatori , io vi consiglio di associarne insieme di diversa natura.

Uno di momentum, uno sui volumi, uno sulla volatilità e uno di tendenza.

Personalmente amo usare gli indicatori di T.Chande (CMO di momentum), ma è soltanto una simpatia  soggettiva .

Vanno benissimo i classici rsi o lo stocastico per il momentum, il demand index per la pressione dei volumi, atr per la volatilità, il macd o la pista cilclica come indicatori di tendenza/lagging.

Non dimentichiamo che un oscillatore pur buono che sia, se usato da pochi traders può essere pessimo sostegno per operatività , soprattutto di breve .

I commenti lunghi sono stati spesso in passato la premessa ad una "pausa".

Anche stavolta non facciamo eccezione.

Prendiamo tre giorni di ferie , ma venerdì  saremo qua con Voi .


Traderonline saluta tutti i suoi  lettori.


Nicola Pistoresi - Analista tecnico per traderonline.it
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