Il livello tecnico 1.730/1.735 trova molti investitori pronti ad operare e
la forza spesa in questa fascia tecnica, trova anche oggi una barriera che continua a porre
duro freno per ulteriori rialzi del maggiore indice rappresentativo del
mondo per operatività di breve periodo sui mercati azionari.Le formazioni ribassiste "di più ampio respiro", monitorate
e individuate il 14-15-16 luglio (shooting line - bearish engulfing ) , non vanno dimenticate e segnano
un'ampia fascia di resistenze tecniche determinate da returnline
di breve e di medio periodo poco sopra gli attuali livelli tra 1.740
e 1.780 punti.
Si comprende quindi coloro che hanno alleggerito posizioni al rialzo venerdì scorso
25 luglio e lo fanno ancora , in attesa di nuovi
segnali.
Sulle resistenze chi entra al rialzo scommette contro
il mercato ,questa è una realtà.
Chi alleggerisce le posizioni azionarie sulle resistenze, pur correndo il
rischio di un gap up, di un break out, opera con una logica sistematica,
con una strategia .Non è poco.
Una strategia di azione:la base .
Che poi questa non sia condivisa, appartiene alla normalità, e
soprattutto ad una fase successiva di revisione , correzione e critica.
La strategia rimane pur sempre la base per ogni tipologia di
operazione.
Un piano di azione, una logica che lega un errore ad un azione
successiva che ne prenda atto.
Un modus operandi, che permette di leggere e avere una
"visione" attraverso segnali grafici , letture di volumi,
figure, segnali che appaiono banali alla massa, segnali che vanno
bene sia per un grafico su azionario, valuta, oro,brent,bond , su
ogni tipo di grafico.
E' questo il bello della analisi tecnica. Un pilota automatico che guida
nella nebbia.
Primo "bagaglio" per un operatore nei mercati finanziari.
Alcuni autori di testi in materia, continuano a porre in evidenza
la contrapposizione tra analisi quantistica , analisi fondamentale e
analisi tecnica.
E' come mettere in contrapposizione , a confronto, colui che conosce i
venti, colui che conosce i mari e colui che legge i segnali inviati dai
satelliti meteo.
Aumentano così gli analisti tecnici ( i puri lettori in grado di poter
interpretare segnali rappresentati su un grafico).
Dati certi confermano che in questi ultimi anni stanno diventando
analisti tecnici coloro che hanno avuto/hanno esperienza di tipo
" fondamentale" all'interno di società finanziarie o banche
d'investimento.
Molti noti illustri economisti che masticano analisi quantistica,
stanno prendendo atto che se il mercato fosse sempre lo stesso le teorie
quantistiche sarebbero perfette.
La verità è che la realtà quotidiana , l'imponderabile, mina alla
base ogni tipo di analisi e previsione, soprattutto le analisi
quantistiche.
Gli operatori cambiano , e soprattutto gli strumenti degli ultimi
trent'anni sono cambiati.
Occorre prendere atto di questo.
Se non fa la differenza , pesa.
Quando mai migliaia di investitori italiani si sarebbero sognati ,
tutti , nel medesimo istante, con un tasto , di poter entrare short su una
società?
Adesso si può fare e questo disorienta i vecchi operatori, stimola i
giovani traders, porta le banche a cambiare tipo di operatività.
Non è forse vero?
Dopo la forte onda ribassista di questi ultimi tre anni, il mercato
sta cambiando/ha cambiato sembianze.
Adesso siamo tutti "alle corde" e non soltanto gli
investitori/traders fai da te.
La bolla sull'azionario, gonfiata in eccesso nel febbraio 2000, per non
fare danni ne ha create altre in altri settori, dove per destinazione in
passato è avvenuto travaso fisiologico.
Bolle che non è detto che siano meno dannose perchè graficamente meno
appariscenti.
Piccole , grandi bolle che ai primi segnali di "ripresa",
saranno ,speriamo, sgonfiate piano prima che scoppino da sè prima della
"ripresa" stessa.
L'economia si sorregge su speranze di tagli fiscali, su manovre di
politica monetaria ormai "all'osso", su una bolla immobiliare, su un'altra ancora
peggiore:quella obbligazionaria, e su una fiducia che fino a ieri ancora
reggeva e adesso anch'essa , pare, dopo il dato di oggi, in calo.
Occorre più che mai essere "mobili" come già cominciano ad
esserlo anche i grandi fondi americani , chiamati tartarughe, per la
lentezza dell'operatività e per l'ottica di lungo periodo.
Soprattutto occorre essere "mobili" nelle fasi di lungo
trading range come l'attuale (è iniziato a metà giuno 2003).
Gli
indicatori di momentum funzionano molto bene in queste fasi.
Una volta individuato il settore che guida le oscillazioni forti
all'interno del periodo "orizzontale" di oscillazione occorre
dare maggiore peso agli oscillatori di momentum.
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Molti lettori ci chiedono quali siano i migliori oscillatori
, e come si devono leggere le divergenze .
Se avete l'opportunità, caricate il grafico del nasdaq periodo
giugno/luglio 2003.
Mettete sotto l'rsi, il più usato oscillatore di
momentum.
Potete notare che il picco di ipercomprato del 6 giugno su 1.684 punti
nasdaq ha toccato il valore 76.
Il picco successivo di ipercomprato , su 1.776 punti nasdaq del 14
luglio, ha invece toccato il massimo rsi su 71.
Questo cosa vuol dire.
Vuol dire che mentre l'indice è ancora salito facendo nuovi massimi,
l'indicatore rsi ha effettuato un picco più basso (cosiddetta
divergenza), ha iniziato a correggere mentre invece il grafico
saliva.
La forza del moto rialzista nelle prime due settimane di luglio
ha dato segnali di momentum in divergenza con i nuovi massimi dell'indice.
Questo ha dato sicurezza agli shortisti che hanno messo
in atto una loro precisa strategia su basi tecniche
il 14-15-16 luglio sopra 1.750 punti senza dare alcun peso ai
dati microeconomici diffusi in quei giorni che su molte società non sono
stati così poi deludenti.
Per quanto riguarda i "migliori" oscillatori , la cosa è soggettiva, e
soltanto l'esperienza personale , potrà darvi risposta.
Se amate mettere più di tre indicatori , io vi consiglio di associarne
insieme di diversa natura.
Uno di momentum, uno sui volumi, uno sulla volatilità e uno di
tendenza.
Personalmente amo usare gli indicatori di T.Chande (CMO di momentum), ma
è soltanto una simpatia soggettiva .
Vanno benissimo i classici rsi o lo stocastico per il momentum, il demand
index per la pressione dei volumi, atr per la volatilità, il macd o la
pista cilclica come indicatori di tendenza/lagging.
Non dimentichiamo che un oscillatore pur buono che sia, se usato da pochi
traders può essere pessimo sostegno per operatività , soprattutto di
breve .
I commenti lunghi sono stati spesso in passato la premessa ad una
"pausa".
Anche stavolta non facciamo eccezione.
Prendiamo tre giorni di ferie , ma venerdì saremo qua con Voi .
Traderonline saluta tutti i suoi lettori.
Nicola Pistoresi - Analista
tecnico per traderonline.it
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